giovedì 21 gennaio 2021

Passata la festa gabbato lu santo!!! di Fabrizio Camilli

Passata la festa gabbato lu santo!!! Questa è la saggezza dei proverbi che, nell'attualità della cronaca, evidenzia  quanto sia palpabile il relativismo assoluto che impera in ogni aspetto fondante del Paese.

Il valore di un impegno è legato alla effettiva convenienza di chi lo contrae e l'affidabilità della politica (con lettera minuscola) ha raggiunto livelli talmente bassi da non permettere una rilevazione statistica.
Parlamentari che a Roma non sono individuabili  a causa del loro perenne anonimato operativo, giungono poi nei loro collegi elettorali e trovano ad attenderli moltitudini di questuanti in attesa di una mancetta che qualche solerte incaricato, del politico eletto, si attrezza a distribuire per soddisfare qualche esigenza elettorale.
Un gioco al ribasso per questi anonimi "prenditori" delle Istituzioni che sono riusciti, con la miseria di una rappresentazione squallida in occasione del voto di Palazzo Madama,, a mantenere incollata la poltrona alle poco nobili pudende ormai disfatte da un uso eccessivo della sottomissione.
Dicono che la responsabilità è stato il motore unico della scelta di cambiare casacca ma, Totò insegna, accà nisciuno è fess!!!!
Discettare al ritmo di 20.000,00 € /mese oltre bonus è attività redditizia e sufficientemente motivante soprattutto se, diversamente, saresti costretto non dico alla fatica ma almeno al lavoro.
La disabitudine a mantenere il proprio vessillo morale alto e visibile, la comodità di una posizione di rendita e, contemporaneamente, di una rendita di posizione, la mancanza di progettualità politica e la sola paura di tornare ad essere dei signori "nessuno" sono motivazioni che ci fanno comprendere quanto sia scarso ed impalpabile lo spessore umano e professionale, valoriale e culturale, della nostra rappresentanza politica e parlamentare.
Il popolo ha fame? Dategli dei croissant!!!  Ma quella era la rivoluzione francese.   Gli Italiani hanno fame? Dategli un pò di promesse (inattendibili ovviamente) gli spaghetti in offerta oppure gratis alla Caritas, un minimo reddito di cittadinanza, poi anche quello di emergenza, poi quello di sopravvivenza, poi un paio di bonus (casa, Partite iva, aziende, monopattini e biciclette, rottamazione auto e soprattutto la pia illusione di un affidamento bancario di poche migliaia di euro da restituire in comode rate) e per finire promettiamo pure un bonus bebè, tanto criticato negli anni scorsi e così magnificato ai tempi di oggi.
Perchè allora non istituire il mutuo sociale per aiutare le giovani coppie a crearsi un nido familiare? Perchè non sostenere l'occupazione in genere con investimenti sulle nuove assunzioni non solo per i giovani sotto i trent'anni ma anche per quelli che, a causa  della crisi, verranno espulsi dal sistema produttivo.
Perchè allora non  creare delle finestre di prepensionamento straordinario magari regalando tre anni di contribuzioni così non regaliamo soldi a nulla facenti ed incentiviamo l'esodo per chi non potrebbe comunque andare avanti?
Insomma le mancette sono tante e se ne possono immaginare anche di altro tipo ma rimane la perplessità riguardo a chi ha ricevuto un mandato popolare per governare in una direzione ed invece sceglie il comando al governo qualsiasi direzione esso abbia preso. Una triste realtà che gli Italiani saranno chiamati a ricordare . 
 
Fabrizio Camilli è autore per i Quaderni del Bardo Edizioni del romanzo Visto con i tuoi occhi 
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