giovedì 4 febbraio 2021

Salvaguardare e valorizzare le Terme di Santa Cesarea: l’audizione in seconda commissione

Terme di Santa Cesarea: la priorità è assicurare liquidità alla società, penalizzata da un gap finanziario provocato dalle ricadute della pandemia da covid-19 sulle attività della struttura salentina, per due terzi di natura sanitaria e per un terzo di carattere turistico-ricettivo-balneare. Potrebbe dare respiro e cassa un’anticipazione del 90% del budget annuale previsto dalla convenzione con l’Asl di Lecce. È l’appello lanciato dal consiglio d’amministrazione della SpA pubblica, nell’audizione davanti alla seconda Commissione del Consiglio regionale, convocata dal presidente Antonio Tutolo, sulla situazione economica e gestionale della società partecipata.

Sono stati sentiti e hanno fatto il punto, dati alla mano, il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale Roberto Venneri, il presidente del cda della Società Terme di Santa Cesarea Rocco Bleve e il consigliere comunale Salvatore Damiano, in rappresentanza del sindaco, chiamato in sala chirurgica da un’emergenza professionale.


Il consiglio d’amministrazione è preoccupato dalla situazione di cassa, che mette a rischio parte degli stipendi ai dipendenti (per 90mila euro complessivi) e pagamenti ai fornitori. Sul deficit c’è la richiesta dell’anticipazione da parte dell’asl, all’esame del Dipartimento salute della Regione Puglia.


L’emergenza finanziaria ha messo in seconda linea l’altra rilevante urgenza, che fa capo al trasferimento delle quote societarie della Regione Puglia (socio di maggioranza, col 50,49%) al Comune di Santa Cesarea, che già detiene il 49, 47% della società Terme. Nel quadro della dismissione della partecipazione regionale e privatizzazione, tre aste pubbliche sono andate deserte dal 2017 e l’Amministrazione comunale si è detta disponibile a rilevare le azioni regionali al prezzo dell’ultima asta (13milioni 700mila euro) e a mantenere la proprietà pubblica, a condizione di poter affidare la gestione a un concessionario. La richiesta alla Regione è di prorogare la procedura di assegnazione, dal momento ch’è stato superato il termine fissato al 31 dicembre 2020, fissato in un primo tempo per la gara.


L’obiettivo è salvaguardare e valorizzare un grande patrimonio per il Salento e la Puglia, terzo polo termale nella Regione, con Margherita di Savoia e Torre Canne. (fel)

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