Fantasia e testimonianza, storia e cronaca. C’è un intreccio di racconto in prima persona e ricostruzione documentata nel libro che fa rivivere la magia delle bande musicali ma anche la loro funzione sociale: “Zinnananà- Storie di bande e musicanti”, dell’autore Giuseppe Corvaglia, sarà presentato in anteprima a Spongano, OGGI mercoledì 11 agosto, alle ore 21.30, presso Parco Rini.
A dialogare con l’autore saranno Vito Antonio Nuzzaci, presidente della locale Pro Loco che ha organizzato l’evento con il patrocinio del Comune, e Salvatore Rizzello, docente universitario ma anche musicista ed estimatore delle bande. Non mancheranno, durante la presentazione, delle incursioni teatrali, con lo scrittore nelle vesti di musicante e Mirella Corvaglia a dare voce a tre racconti. Spazio, ovviamente, anche alla musica.
“Zinnananà” è la banda vista da dentro, tra scrittura, foto storiche e le vivaci illustrazioni di Gianna Cezza. Il libro non ripercorre una “Storia” della banda ma ne propone tante. Partendo da un diario, arricchito da altri racconti, si giunge a descriverne i meccanismi, le esperienze e il lessico. Completa la narrazione l’incontro con Maestri ed esperti della banda che, in sei interviste, riflettono anche sul futuro di questa istituzione.
Spiega nella prefazione Salvatore Rizzello: «C’è un fil rouge che accompagna chi si avventura in questa piacevole e originale lettura, solo all’apparenza eterogenea. Non la banda musicale, come è facile supporre sin dal titolo. Il vero collante è biografico. È l’emblematica, quasi paradigmatica direi, esperienza diretta dell’autore con il mondo bandistico. [...] Il libro illustra in modo efficace anche la dimensione socio-economica del fenomeno banda-musicale e la sua evoluzione. [...] La sezione “diario” offre uno spaccato da “dietro le quinte”, che permette quasi di vivere la quotidianità della “fatica” e dei sacrifici che stanno dietro a ogni festosa parata o “luccicante” concerto serale. Le interviste, inoltre, svelano le difficoltà economiche e professionali di un mestiere di nicchia, che fa i conti con una sempre più rapida evoluzione tecnologica e dei gusti musicali. Esse offrono anche elementi concreti fondamentali per un’analisi socio-economica di questo tipo di attività lavorativa, caratterizzata da precarietà estesa, spesso svolta in parallelo ad altri mestieri e che stenta a imporsi nella sua piena professionalità».
La comparazione di differenti epoche o realtà territoriali fornisce la chiave per comprendere che la banda è sempre stata anche, se non soprattutto, uno strumento formativo, educativo e di aggregazione sociale. Non solo festa, dunque, ma un’istituzione ad alta valenza artistica, pedagogica ed economica.
«Le bande di oggi - ha avuto modo di spiegare l’autore Giuseppe Corvaglia - non sono quei complessi di un tempo quando i musicanti erano artigiani, barbieri, calzolai, sarti, falegnami che durante il giorno lavoravano nello loro botteghe e alternavano il loro mestiere a quello di musicante nella banda, con lo scopo di arrotondare il proprio piccolo guadagno e, se non suonavano proprio ad orecchio, poco ci mancava. Oggi la maggior parte dei bandisti è formata da musicisti che hanno studiato e spesso hanno conseguito un diploma presso il Conservatorio. Probabilmente la scarsa conoscenza delle opere, ritenute musica obsoleta, e, forse, anche la difficoltà economica ad adeguare il repertorio a gusti più moderni mettono in crisi questa istituzione. Anche le risorse a lei dedicate vengono limitate perché il grosso dei soldi raccolti per le feste viene dirottato su altri spettacoli, dalle luminarie ai concerti di cantanti noti e così via».
Ciononostante, la banda resiste. E continua ad essere cuore pulsante della cultura popolare.
Chi è l’autore di “Zinnananà”
Giuseppe Corvaglia, 59 anni, sponganese, sposato con due figli, è medico. Dopo aver studiato e lavorato a Milano, ora vive in Liguria mantenendo un fortissimo e tenace legame con la propria terra. Ha suonato nelle bande e ha fatto parte di gruppi di musica popolare come il Gruppo di Ricerca e Sperimentazione, il Canzoniere Grecanico Salentino e Terra Tumara. Si è occupato di ricerca nell’ambito di cultura, tradizioni popolari e storia locale. Ha pubblicato “Sponganeide” (1992 Erreci Ed.), riedita nel 2014 per i tipi di Youcanprint; “Le Panare – Cronache di un dì di festa” (1995 Ed.Centro di Cultura Musicale) entrambe con presentazione di Eugenio Imbriani; “Vissi d’arte” (2000 racconto breve nella collana di narrativa Il cocchiere dei sogni); “Il Calvario di Spongano sito in contrada Santa Marina” (2003 Erreci Ed.); “Le prime elezioni amministrative dell’Italia repubblicana a Spongano attraverso alcuni componimenti in vernacolo” (XVI-2004 in rivista Note di Storia e Cultura Salentina Argo Edizioni); “Ode allu Cuzziddhru” su l’Ausapedi; “Il Romito e la Reina” (2013 in Racconti lampanti); “Il Sansificio di Spongano” (2013 in Il Delfino e la Mezzaluna-2° numero). Nel 2017 Con B. Pedone, R.C. Rizzo, G. Tarantino ha pubblicato su Il Delfino e la Mezzaluna “I frantoi e i luoghi dell’olio a Spongano”. Nel 2016 ha pubblicato per Youcanprint Totine Sud Sisters – Canti de vita e Cantastorie. Ha collaborato a giornali locali come Titivillus, Nuovo Spazio, L’Ausapedi, Spongano. Suoi articoli di storia patria, cultura e tradizioni Salentine sono pubblicati sul sito della Fondazione di Terra d’Otranto.
Spongano, 10 agosto 2021
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