Salvemini ha toccato il fondo, anzi, lo ha fatto toccare ai leccesi. Perché è vero che la politica può avere vedute e ideali differenti, ma c’è un aspetto che vale per tutti i colori politici: il rispetto verso i cittadini. Salvemini invece, pur di rinnegare ogni cosa fatta dal centrodestra, ha fatto finire Lecce, una delle città più belle d’Italia, nel baratro, a un passo dall’irreparabile rovina. Come la Corte dei Conti ha dichiarato, il giudizio negativo è stato determinato dai 17 milioni di euro di disavanzo, creatosi dal 2017 al 2019. E quindi è Salvemini il primo responsabile di questa grave situazione.
È evidente che il sindaco di Lecce non ha la minima idea delle problematiche della gestione di un ente e delle criticità a queste collegate, e nonostante gli sia stata consegnata un procedura di rientro che, se fosse stata rispettata, avrebbe salvato la nostra città da questo vergognoso scempio; lui ha preferito mandare tutto a carte quarantotto. Il solito atteggiamento infruttuoso del centrosinistra, evidentemente incapace di governare, programmare e gestire le risorse finanziarie. Auspico che Salvemini abbia un sussulto di dignità e soprattutto, lealtà verso chi lo ha votato, e rassegni quanto prima le sue dimissioni.
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