Lecce e i suoi quartieri, il Salento la sua storia, cultura e politica
mercoledì 6 aprile 2022
martedì 5 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
LA CHIESA DI SANTO STEFANO DI SOLETO (NUOVA EDIZIONE) di Luigi Manni (Congedo)
NUOVA EDIZIONE - Gli Orsini del Balzo - prima Raimondello e poi il figlio Giovanni Antonio -, un gruppo familiare di milites radicato nel principato di Taranto, innalzarono nella contea di Soleto, tra il Trecento e il Quattrocento, monumenti di grande rilievo artistico e simbolico. Tra questi, incastonata nel centro antico di Soleto, la chiesa di Santo Stefano, vero gioiello dell’architettura religiosa romanico-gotica pugliese di fine XIV secolo. Progettata e costruita con un impianto architettonico di derivazione bizantina, custodisce al suo interno meravigliosi cicli pittorici, realizzati in più fasi e a più mani, alcuni intrisi di apparenti bizantinismi, altri caratterizzati da una pittura di orientamento neogiottesco. Il prete italogreco di Soleto, ispiratore del complesso programma iconografico, trasse le storie dai Vangeli canonici, ma anche dagli apocrifi, da fonti mistagogiche e da altri documenti rari e poco noti come le fabulose vite di Santo Stefano tramandate da antichi codici greci e latini. Alcune scene, pertanto, costituiscono un vero e proprio unicum nella storia dell’arte e della Chiesa. Ma la vera sorpresa, al di là della nuova cifra stilistica e di alcune singolari iconografie, è racchiusa tra le pieghe del colore. Gli affreschi, letti in chiave iconologica, ai fedeli ellenofoni che entrarono in chiesa per pregare, offrirono una spettacolare e scenografica rappresentazione escatologica del loro destino. Un "alfabeto colorato della speranza", per dirla con Chagall. Una via, cioè, per la salvezza eterna, tra visioni teofaniche, vite leggendarie di santi, Cristi sapienza, Madonne dolorose, miracoli, stragi di innocenti, conversioni, inferni infuocati e beati paradisi. Una storia tutta da raccontare. (da L. MANNI, Introduzione).
lunedì 4 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
IL PANE SOTTO LA NEVE di Antonio Verri (Kurumuny)
"Il pane sotto la neve (per Otranto, per occasioni)" è l'esordio di Antonio Verri, pubblicato per la prima volta nel 1983, nella stessa collana inaugurata, solo pochi mesi prima, da un altro libro di culto della poesia del «Sud del Sud dei Santi», "Forse ci siamo" di Salvatore Toma. Il confronto con la propria vocazione letteraria e con le proprie radici, che è anche un fare i conti con le tradizioni, la storia, la letteratura e l'arte dell'Heimat, della piccola patria (il «sibilo lungo» della cultura contadina, il sacco di Otranto, Carmelo Bene, Vittorio Bodini, Rina Durante...), è il cuore pulsante delle poesie e delle prose sperimentali confluite in questa debordante raccolta-manifesto. "Il pane sotto la neve" è una raccolta unica nel suo genere, emblematica, perché a partire da un'occasione storica, quella di Otranto, e dalle occasioni letterarie, dagli incontri con maestri di inchiostro e di sangue, riesce a sigillare per sempre un anelito fortissimo per una rivoluzione di senso che sola può provenire da una pratica politica della poesia. «Fate solo quel che v'incanta», così scrive Antonio Verri, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta.
domenica 3 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
DAI DISCORDI BELLISSIMA ARMONIA di Digiuseppe Annapaola (Edizioni di Pagina)
La casa settecentesca di Stefano, affacciata su un ritaglio incantevole del centro storico di Martina Franca, nel cuore della Murgia dei Trulli, si è riempita di ricordi e svuotata di essenza, da quando il prozio Giacomo non vive più con lui. Del tempo trascorso insieme, tra quell’antico edificio e l’accogliente bottega sartoriale, in mezzo a scampoli, rocchetti, forbici e cartamodelli, resta solo un dialogo scucito, compromesso dalla demenza senile e condizionato dagli orari di visita della residenza sanitaria in cui il prozio è ricoverato. Lì Stefano incontra l’animatrice socio-sanitaria Marina, con cui entra subito in conflitto: i due "opposti in accordo" dovranno imparare quanto ogni prospettiva sia complessa e non inscrivibile in una definizione o in un giudizio. Il presente, rappresentato dalle vicende di Stefano, dei suoi amici e degli anziani della RSA seguiti da Marina, scorre parallelamente al passato, innescato dai ricordi di Giacomo e animato da figure indelebili come l’affascinante Anna, l’egocentrico Antonio e l’abile confezionista Martino. Diverse generazioni, a partire dagli anni Quaranta del Novecento, e diverse storie, fatte di dinamiche costruite tanto sulla solidità della famiglia quanto sulla friabilità delle relazioni umane. Un filo sottile, quello tra passato e presente, che Stefano cercherà di riavvolgere e ordire, per ricomporre una trama di amori, rancori, segreti e passioni senza tempo.